“È stato tanto tempo fa. Ma non è vero, come dicono molti, che si può seppellire il passato. Il passato si aggrappa con i suoi artigli al presente. Sono ventisei anni che sbircio di nascosto in quel vicolo deserto. Oggi me ne rendo conto”. (Khaled Hosseini).
Chiunque di noi può subire, ad un certo punto del proprio percorso di vita, un evento destabilizzante, la cui risoluzione può essere difficile o bloccare il processo evolutivo individuale, di coppia o familiare.
Non deve per forza essere un evento tragico, basta viverlo come tale, magari perché è continuativo nel tempo, o avviene in un momento particolare della nostra vita in cui ci sentiamo vulnerabili, privi di risorse e scombussola il nostro equilibrio relazionale. O semplicemente perché, quell’esperienza, risveglia un dolore passato di bambino indifeso o ferito.
Una perdita, un abbandono, un attaccamento ferito, un pensiero costante, una comunicazione bloccata, una scelta difficile o un cambiamento desiderato ma non attuabile, sono tutte situazioni destabilizzanti se inserite in un quadro dove agiscono indisturbati, passato e presente in guerra fra loro.
Attraverso un’ottica sistemica che comprenda il dolore e l’angoscia che a volte avvolgono le relazioni in questa guerra, è possibile aiutare le persone ad affrontare questi momenti di difficoltà attingendo alle proprie risorse personali, acquisendo nuovi strumenti affinché un cambiamento sia realizzabile, a prova del fatto che è possibile “rialzarsi” dopo un urto della vita.