Nel passaggio da “due” a “tre” la relazione di coppia è destinata a cambiare e la famiglia dovrà trovare nuovi equilibri e accordi adatti alla nuova ed affascinante situazione. Quindi la nascita di un figlio ha una grande influenza sulla relazione tra marito e moglie (o compagno e compagna che sia). Si tratta di uno dei momenti critici del ciclo di vita della coppia, che se non opportunamente superato nelle sue fisiologiche difficoltà e conflittualità, potrebbe riproporre problematiche negli stadi successivi del ciclo vitale.
La madre viene completamente assorbita dal compito materno, esperienza intensa ed appagante, la relazione con il bambino, proprio perché lui dipende da lei in tutto e per tutto (specialmente nei primi tempi), diventa il centro della sua vita, la sua fonte di felicità.
Il padre, vive molto diversamente questa prima fase di vita a tre, i suoi cambiamenti riguardano soprattutto la vita pratica, le giornate e la loro nuova organizzazione. Capisce di avere un compito marginale seppur importante nella gestione emotiva della relazione madre-figlio. Si adatta, diminuisce le sue aspettative, si mette in secondo piano, in attesa che la compagna torni a preoccuparsi ed occuparsi anche di lui. A volte si sente coinvolto in questa esclusiva relazione, altre volte escluso con rammarico. Passerà? Sarà veramente un separazione temporanea? Quando potrò rientrare a far parte di questa unione, anzi quando potrò separarli senza conseguenze?
Sono i tanti quesiti che il neo-padre si pone, a volte preoccupato, altre sollevato dalle responsabilità e defilante dalla relazione.
Un aiuto in questa difficile impresa può aiutare a trovare le risposte che entrambi i partner si pongono per abituarsi al loro nuovo ruolo di genitori senza trascurare la coppia, con i suoi bisogni e spazi.